Il miglior alimento per nutrire i bachi da seta sono le foglie di gelso.
Nel linguaggio dei camionisti, quando comunicano via radio, “Pettinati!” significa: “Rallenta! C’è un autovelox che ti può fotografare!”
La principessa inglese Camilla ha tentato di varare la nave Queen Victoria. La bottiglia di spumante, dopo un lungo volo, ha colpito lo scafo, è rimbalzata ed è tornata indietro intatta. Brutto segno!
La domanda dell’angolo:
Cos’è il terzo tempo che si vuole inserire nelle partite di calcio?
BUONE FESTE DALL’ANGOLO! CI RISENTIAMO TRA UN PO’!
Il terzo tempo è una pratica del rugby. Alla fine della partita tutti i giocatori e la parte dirigenziale si incontrano per un momento conviviale destinato alla discussione della partita con critiche positive. Si cerca di capire ciò che è successo in partita. vengono ascoltate tutte le motivazioni per le scelte di gioco,soprattutto di chi ha commesso errori. Questo serve per evitare inutili aggressioni verbali tra giocatori e per continuare a perpetuare un clima di fiducia reciproca. È una delle proposte che si sviluppa con il metodo del lavoro di gruppo in base al principio che in un gruppo tutti hanno una loro ragione e se si confrontano si riesce a trovare la soluzione più corretta. Nessuno viene escluso ma tutti sono ascoltati e coinvolti attivamente al miglioramento NON INDIVIDUALE MA COLLETTIVO DEL GRUPPO.
Quello che si vuole inserire nel calcio non è propriamente il 3° tempo rugbistico (cibo e birra – a fiumi – finita la partita… non accade sempre comunque, è una cosa spontanea), anche se ne prende erroneamente il nome. Quello infatti che vedremo sui campi di calcio a partire da gennaio è il semplice “tunnel” nel quale le 2 squadre si stringono la mano una volta finita la partita… il saluto insomma.
Giusto per la cronaca: sui campi di calcio a 5 è diventato obbligatorio già a partire dall’inizio dello scorso campionato.
A livello di struttura non è propriamente cibo e birra a fiume ma l’intento sarebbe un altro (Condivisione e reciproco scambio d’opinioni)…poi, che nella realtà si svolga in altri modi…è la natura dell’uomo! 🙂
Preferisco la soluzione “veloce” del “tunnel” piuttosto che la tua, Emily… Mi sembra un po’ utopico il fatto di scambiarsi critiche positive quando in campo si arriva alle testate o agli sputi… Non credo che trovarsi dopo la partita porti ad un clima più sereno se in campo ci sono stati degli screzi abbastanza rilevanti.
È altrettanto utopico, comunque, perché, come suggerisce Hermione, penso diventerebbe più un momento “cibo e vino” a volontà (la birra mi sembra più adatta ai rugbisti). 😉
non ho mai detto che dovesse attualizzarsi, semplicemente ho riportato quanto dicono gli psicologi moderni circa i conflitti di gruppo e i metodi alternativi alla soluzione del conflitto. di certo loro hanno proposto una soluzione alternativa…Non possiamo arrivare a pensare che tutto andrà a scatafascio solo a causa di certi screzi… 😉
a scuola abbiamo fatto un corso con una psicologa rinomata della nostra provincia e ci ha porposto questo metodo per risolvere il problema dei conflitti insegnanti-genitori…ora lo stiamo attuando e non è poi così male. certo, come tutti i metodi ci sono i vantaggi a breve e a lungo termine!:-D
Io sapevo di quello nel basket, ma è un’altra cosa.
Se il terzo tempo di rugby è così capisco perché Ciccio vada agli allenamenti e a qualche partita 😀
So benissimo che ci sono ricerche in Internet per cui i motori di ricerca cannano completamente. Un link vi ha portato qui? ALTOLA'!!! Ovviamente siete i benvenuti, entrate e partecipate. Siamo sempre alla ricerca di nuovi sudditi. Ma se comunicate all'email come ci siete arrivati e qualcosa di voi, diventa più ufficiale il vostro ingresso. Se volete tornare, però, vi conviene segnarvi l'URL
Per chi volesse sapere come è iniziato tutto, le origini del regno, legga il primo post
Il terzo tempo è una pratica del rugby. Alla fine della partita tutti i giocatori e la parte dirigenziale si incontrano per un momento conviviale destinato alla discussione della partita con critiche positive. Si cerca di capire ciò che è successo in partita. vengono ascoltate tutte le motivazioni per le scelte di gioco,soprattutto di chi ha commesso errori. Questo serve per evitare inutili aggressioni verbali tra giocatori e per continuare a perpetuare un clima di fiducia reciproca. È una delle proposte che si sviluppa con il metodo del lavoro di gruppo in base al principio che in un gruppo tutti hanno una loro ragione e se si confrontano si riesce a trovare la soluzione più corretta. Nessuno viene escluso ma tutti sono ascoltati e coinvolti attivamente al miglioramento NON INDIVIDUALE MA COLLETTIVO DEL GRUPPO.
Quello che si vuole inserire nel calcio non è propriamente il 3° tempo rugbistico (cibo e birra – a fiumi – finita la partita… non accade sempre comunque, è una cosa spontanea), anche se ne prende erroneamente il nome. Quello infatti che vedremo sui campi di calcio a partire da gennaio è il semplice “tunnel” nel quale le 2 squadre si stringono la mano una volta finita la partita… il saluto insomma.
Giusto per la cronaca: sui campi di calcio a 5 è diventato obbligatorio già a partire dall’inizio dello scorso campionato.
A livello di struttura non è propriamente cibo e birra a fiume ma l’intento sarebbe un altro (Condivisione e reciproco scambio d’opinioni)…poi, che nella realtà si svolga in altri modi…è la natura dell’uomo! 🙂
Preferisco la soluzione “veloce” del “tunnel” piuttosto che la tua, Emily… Mi sembra un po’ utopico il fatto di scambiarsi critiche positive quando in campo si arriva alle testate o agli sputi… Non credo che trovarsi dopo la partita porti ad un clima più sereno se in campo ci sono stati degli screzi abbastanza rilevanti.
È altrettanto utopico, comunque, perché, come suggerisce Hermione, penso diventerebbe più un momento “cibo e vino” a volontà (la birra mi sembra più adatta ai rugbisti). 😉
non ho mai detto che dovesse attualizzarsi, semplicemente ho riportato quanto dicono gli psicologi moderni circa i conflitti di gruppo e i metodi alternativi alla soluzione del conflitto. di certo loro hanno proposto una soluzione alternativa…Non possiamo arrivare a pensare che tutto andrà a scatafascio solo a causa di certi screzi… 😉
a scuola abbiamo fatto un corso con una psicologa rinomata della nostra provincia e ci ha porposto questo metodo per risolvere il problema dei conflitti insegnanti-genitori…ora lo stiamo attuando e non è poi così male. certo, come tutti i metodi ci sono i vantaggi a breve e a lungo termine!:-D
Hi Hi Hi!!! 😀
Io sapevo di quello nel basket, ma è un’altra cosa.
Se il terzo tempo di rugby è così capisco perché Ciccio vada agli allenamenti e a qualche partita 😀