Titolo Primavera, Estate, Autunno, Inverno… e ancora Primavera Ferro 3 – La casa vuota
Titolo originale Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom Bin jip
Recensione La vita è fatta di episodi. Il resto è un noioso riempitivo. 😀

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Questo film mostra le svolte nella vita di un monaco X.

Cresciuto in un eremo da un maestro, da bambino scopre l’orribile realtà della morte e che le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze.

Chi di noi non ha mai tagliato la coda ad una lucertola, o giocato con le formiche? C’è un limite però tra ostacolare la libertà di una vita e toglierla completamente. Sembra che, come il bambino capisce in seguito, legare una pietra ad alcuni animali sia una crudeltà eccessiva che li conduce alla morte.

Da giovane viene travolto dalla passione e dall’amore e fugge dalle proprie responsabilità.

Da adulto deve comprendere che la vita non è sempre perfetta ed immutabile e che tutto ciò che è materiale e terreno ci può lasciare inaspettatamente. Lo possiamo vedere come un tradimento se non capiamo questa lezione e l’ossessione del possesso ci può dare alla testa.

Il suo ritorno all’eremo è essenziale per poter accettare tutto quello che la vita gli ha riservato, fare pace con se stesso e il mondo, ma soprattutto rimettersi in gioco nel circolo della vita da cui si era tagliato fuori.

E’ bello usare il giardino del vicino a sua insaputa e il cavallo quando l’occhio del padrone non lo può ingrassare 😀

Questo film parla di un ragazzo senzatetto, o meglio il tetto sotto cui dormire l’ha sempre ma non è mai il suo. Entra in casa altrui, ci vive in loro assenza, usa tutto quello che trova ma non ruba nulla di cui i proprietari possano notare la sparizione. Come un “ferro 3” tra le mazze da golf: prende solo ciò che agli altri non serve.

Ma a un certo punto la sua vita da fantasma si scontra con quelle di altri e ogni contatto provoca danni sempre più gravi (più o meno quanto la signora in giallo a Cabot Cove). Diventa essenziale diventare effettivamente un fantasma, elevarsi ad un più etereo livello di esistenza.

Ci riesce! Fine!

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Domande e risposte Come si fa a capire che sono film di Kim Ki-duk?
Gli attori sono asiatici.

Gli attori parlano il minimo sindacale per non essere definito un film muto, se sono protagonisti ancora meno.

C’è sempre un riferimento simbolico in ogni scena.

Grande spazio a spiritualità e sensualità.

Dei due film, quale è meglio?

Primavera, Estate, Autunno, Inverno… e ancora Primavera è strutturato fortemente per essere compreso banalmente da tutti, ma è qualcosa di diverso da un film: è come guardare un album di foto, la storia c’è ma è limitata negli episodi. Ferro 3 si avvicina alla mia idea di film, ma non è per tutti.

Io preferisco Ferro 3.

Domande senza risposta Salti chi prova repulsione per argomenti scabrosi e ai < 16 anni.

La domanda è sorta da una osservazione sul film a sinistra (PEAIeaP) fatta al cineforum. Il regista si sofferma su le scene di svolta drammatica anche più a lungo del tempo necessario per il racconto connotativo, in modo quasi morboso.

Il pianto del bambino mi stava facendo scatenare un attacco di panico omicida con vittime chi era lì alla visione. Ma poi è finito e non ho ucciso nessuno. 😀

Mentre i due ragazzi che trombavano sulle rocce vicino alle cascate, mi chiedevo quando avrebbe glissato sul “caminetto” di turno. 😀

Quando l’uomo incide le scritte sul pavimento di legno per allontanare la propria rabbia, mi chiedevo se non era il caso di mettere i sottotitoli in italiano ai pittogrammi coreani. 😀

Le scene durano molto.. ma molto a lungo.

Da qui la domanda.

Per spiegare in un film che due persone (ampio genere, per pura apertura mentale: non sono omofobico, credo, pur limitandomi a considerare due come esseri umani e non animali o non umanoidi, ma anche fosse…) fanno sesso ci sono diversi modi.

  • X e Y si baciano, si avvicinano al letto. Stacca sul caminetto. X e Y si stanno già rivestendo.
  • X e Y sono a letto e incomincia la lotta sotto coperte, due secondi. Stacca sul caminetto. X e Y si stanno già rivestendo.
  • X e Y sono nudi in bella mostra e la scena salta di particolare in particolare per due minuti. Ogni tanto ritorna su un piano lungo.
  • X e Y sono nudi, il piano-sequenza è lunghissimo, quasi quanto il film. L’inquadratura è un totale fisso. Spesso ci sono Z e U che si scaldano per dare il cambio a X o Y.
  • X e Y, Z e U come sopra, ma T, nuovo giocatore, ha una cassetta degli attrezzi con simpatici oggetti utili alla tortura psicologica ma soprattutto fisica di Y. Gli altri approvano, Y meno.

Nella totale confusione che questo mi crea, quali parametri precisi si usano per distingue VM18, VM16, VM14 e definire film come porno o erotici o morbosi o sentimentali?