Avatar | |
Titolo originale: Avatar Lingua originale: inglese Paese: USA Anno: 2009 Durata: 162 minuti Genere: fantascienza Regia: James Cameron Sceneggiatura: James Cameron Produttore: James Cameron, Jon Landau Produttore esecutivo: Colin Wilson Casa di produzione: 20th Century Fox, Giant Studios, Lightstorm Entertainment Distribuzione (Italia): 20th Century Fox Interpreti e personaggi
Fotografia: Mauro Fiore
|
|
Trama travisata.
La Terra è messa male: inquinata e priva di risorse. Ma per fortuna hanno trovato un pianeta ricco di vita e di risorse: Pandora. Peccato che gli indigeni non siano molto propensi al commercio e allo sfruttamento del loro pianeta, vivono felici di quello che Eywa (una specie di dività a metà strada tra un albero secolare e la regina dei Borg 😛 ) offre generosamente loro. Non c’è margine di trattativa e la guerra è solo questione di tempo già quando arriva il protagonista del film 😀 Riuscirà Jake Sully a risolvere pacificamente il conflitto tra gli umani usurpatori e i Navii? No, ma lo si sapeva già dal trailer 😀 😀 |
|
Valutazione finale.
Avatar è un film epico: vale a dire che non ci sono intrighi, sotterfugi, colpi di scena. I buoni sono zuccherosi da far vomitare, i cattivi non sono delle vere minaccie ma antagonisti prepotenti e stupidi. Non si chiedeva certo questo alla sceneggiatura di Cameron… o sì? L’unica eccezione è la faccia del capo civile della spedizione, Selfridge (Giovanni Ribisi) quando lui si accorge dell’emerita cavolata che ha fatto quando ha ordinato l’attacco all’insediamento dei Navii. STREPITOSA! 😀 😀 Molti sono stati i paragoni fatti sulla trama di questo film con altri precedenti. C’è a chi ricorda un po’ Matrix (per il concetto di avatar) e Il Signore degli Anelli (per il lungo tempo lasciato alle riprese dei paesaggi), chi intravede la storia di Pocahontas (John Smith arriva da un altro mondo, si innamora di Pocahontas e per lei combatte contro i conquistadores). Nemmeno io ho potuto fare a meno di pensare a Eywa, l’entità Madre Natura di Pandora, come a capo di una collettività che unisce tutti gli esseri viventi del pianeta 😀 Rimane un film lungo ma coinvolgente che è stato fatto al meglio di quanto la tecnica attuale permette, non per raccontare una storia. La trama è solo un pretesto 😛 |
|
Tag Archive: Sigourney Weaver
Trama travisata: la storia di Wall-E si basa sullo stesso progetto che qualcuno aveva per Napoli.
Dato che fare pulizia e vivere nello stesso luogo è impossibile, hanno mandato in vacanza nello spazio la gente che abita la Terra. Il piano era quello di poter pulire il tutto in 5 anni. Ma la stima iniziale è stata un po’ risicata e quindi qualcuno ha deciso di lasciare i terrestri in vacanza. Ma dopo 700 anni ci si annoia anche della migliore crociera e i terrestri, ormai alieni agli usi e costumi dei loro avi, scoprono di voler tornare sulla Terra per dissodare i campi, seminare e far crescere piante di verdura… o di pizza. Siamo sicuri che parli solo di un robotino? |
|
|
Quando pensi che la Pixar abbia fatto una minchiata, ecco che ti tira fuori un’accoppiata stupenda.
Il cortometraggio Presto è un piccolo capolavoro. Parla del solito mago che deve tirare fuori un coniglio dal cappello, ma è il come che lo rende unico e spassoso. Wall-E è invece una conferma dell’eccellenza della Pixar. La voce di AUTO, il pilota automatico dell’astronave Axiom, nella versione originale è data da Sigourney Weaver. Il musical che Wall-E ha registrato è Hello, Dolly! del 1969 diretto da Gene Kelly con Louis Armstrong, Barbra Streisand e Walter Matthau. La canzone che Wall-E e EVE ballano è Put on Your Sunday Clothes Ci sono numerose citazioni a film di fantascienza, le più riconoscibili sono a 2001: Odissea nello spazio. |
Il TOP MOMENTO di questo film:a metà del film mi sono girato per scoprire che in sala di proiezione c’era qualcuno che stava facendo un po’ di confusione.
Poi mi sono distratto ad ascoltare il bambino che avevo a fianco che commentava tutto e ha chiesto alla madre cosa significasse DIRETTIVA. |
Michel Gondry, il regista, viene chiamato anche l’artigiano di Versailles. Basta vedere come riesce a raccontare Be kind rewind per capire il perché. Era già riuscito a stravolgere lo star system con le anomale ma meravigliose interpretazioni di Jim Carrey e Kate Winslet in Se mi lasci ti cancello (io preferisco chiamarlo Eternal Sunshine of the Spotless Mind) e con questo film si è ripetuto. Anzi ha aumentato la quantità di contenuti, amalgamando il tutto comunque con semplicità. Jack Black [Jerry] è forse un po’ troppo trascurato, ma ovviamente è così quando il film non ha un unico protagonista (come accade in School of Rock e Super Nachos). Danny Glover [Signor Fletcher] è in grado di riempire lo schermo con la sua sola presenza e Mia Farrow [Miss Falewicz] è un esempio di naturalezza (anche se non ho compreso appieno la sua parte nella storia). Mos Def [Mike] è un caratterista, ma come co-protagonista funziona bene. Trama travisatissima per voi. Passaic, New Jersey: l’ultimo baluardo contro la modernità. Gli abitanti sono quasi tutti anziani e la tecnologia li spaventa. Quindi resistono i negozi di videonoleggio con le videocassette come quella del Signor Fletcher e gli edifici fatiscenti ma pieni di storia. Non importa che sia puramente inventata quanto quella del balcone di Giulietta a Verona: è comunque storia. 😀 Ma i tempi cambiano ovunque e il nuovo avanza: a Passaic è in atto una rivalutazione edilizia che non tiene in nessun conto il passato e quindi nemmeno il palazzo cadente in cui c’è il negozio. Per far fronte ai costi di ristrutturazione, il signor Fletcher pensa di adeguarsi e accettare il compromesso. Lascia il negozio a Mike e parte per un Know-how fai-da-te per vedere come viene gestito un moderno esercizio come il Blockbuster. Prima di partire si premura di lasciare un misterioso messaggio a Mike: “PEEK YRREJ TUO”. Ma i danni sono inevitabili e come una valanga sono sempre più grossi. Jerry cancella tutti i nastri e i due amici decidono che l’unico modo per riparare al danno e rigirare i film da loro. La moda dei film maroccati (sweded in originale) prende piede e poi dilaga fino a New York. Ma non può durare. Arrivano i legali degli Studios è dichiarano illegali le opere di Mike e Jerry. Cosa rimane? Cosa si può raccontare che non sia già stato detto? Beh, rimane la storia di Fats Wallace, fantomatico musicista jazz che ha reso grande Passaic. Perché non raccontarla? Come dice Miss Falewicz: “Il passato ci appartiene e possiamo cambiarlo come ci piace” 😀 |
|
|
Questo è il primo film della lista che avevo fatto nell’articolo Caro 2008, mi porti al cinema? con il commento “ha una bella locandina e c’é Dennis Quaid”.
Rimane vero anche dopo la visione 😀 |
|
Trama travisata per voi.
Un meeting per promuovere la cooperazione all’anti-terrorismo è organizzato in Spagna, precisamente a Salamanca. Il presidente degli Stati Uniti d’America, intervenuto alla festicciola che si tiene in una piazza chiusa come San Marco a Venezia, prende la parola e muore. Il palco esplode e la folla scappa spaventata. Questo viene visto otto volte, fino alla nausea. La prima dici wow, la seconda te lo aspetti. Dalla terza volta in poi ho cominciato a citare i dialoghi tra i personaggi. Piccole varianti in una storia che si rivela ogni volta un po’ più complicata del passaggio precedente, con inganni machiavellici, incomprensioni intelligenti e colpi di scena prevedibili. I terroristi, dopo aver ucciso tanta gente, rovinano i loro piani brillanti perché una bambina spagnola attraversa la strada senza zebre. Fine. |
|
Il film vale la pena per la caratterizzazione dei personaggi: non completa ma accennata e comunque complessa. Ogni figura è in una tonalità diversa di grigio tra bene e male.
Ciò sembra essere più importante della storia tipo del “terrorismo all’americana” e del flusso narrativo elicoidale. E funziona 😀 Tranne quelli che alla quarta ripetizione si sono alzati e hanno abbandonato la sala, il resto degli spettatori ha avuto anche un finale buonista e scontato. O forse più di uno, alcuni dei quali migliori degli altri 😀 Le interpretazioni degli attori sono variegate e nessuna da oscar: 😀
Bel film, comunque! |