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Made in Abruzzo

The American

locandina

locandina in bianco, nero e arancione 😀

Lingua originale Inglese, italiano
Paese USA
Anno 2010
Durata 100 min
Genere Drammatico, thriller
Regia Anton Corbijn
Soggetto Martin Booth
Sceneggiatura Rowan Joffe
Produttore George Clooney, Grant Heslov, Jill Green, Moa Westeson, Anne Carey
Casa di produzione Focus Features, Greenlit Rights, Smoke House, This Is That Productions
Distribuzione (Italia) Universal Pictures
Fotografia Martin Ruhe
Montaggio Andrew Hulme
Scenografia Mark Digby
Interpreti e personaggi

  • George Clooney: Jack / Edward
  • Violante Placido: Clara
  • Thekla Reuten: Mathilde
  • Paolo Bonacelli: Padre Benedetto
  • Filippo Timi: Fabio
  • Johan Leysen: Pavel
  • Irina Björklund: Ingrid
  • Anna Foglietta: Anna
Trama travisata (tanto quella originale è di una palla pazzesca)

Jake non ha un posto tranquillo in cui stare. Tutti lo vogliono morto (come la signora Fletcher) o lo vorrebbero fottere. Chi gli vuole bene gli consiglia di rintanarsi in un posto più desolato di quello in cui è attualmente, la lapponia.

Apre un sondaggio tra i suoi amici del social network su che località sia più amena al mondo e Castelvecchio in provincia di Pescara vince a mani basse 😀

Arrivato sul posto si rende conto che a tumularsi vivo avrebbe sofferto meno che vivere lì e quindi decide di insediarsi nella vicina Gomorra… oops, volevo dire Castel del Monte.

Lì inevitabilmente si fa nuovi amici, conosce Clara e anche il suo acerrimo nemico che gli incute la più grande paura in tutto il film: l’uomo con lo scooter scoppiettante (potrebbe essere SuperGiovane??? 😛 )

La paura è tanta che Jake decide di abbandonare il suo lavoro: il montatore di fucili per l’IKEA. Questa commessa sarà anche l’ultima.

Il film potrebbe durare in eterno, sicario dopo sicario che arrivano nel piccolo paesino (che ha un cinema multisala che da i film in lingua originale e anche un bordello), ma dopo un po’ i cadaveri si accumulano e anche la polizia finalmente ne sente la puzza 😀

L’unico quesito che rimane è:  riusciranno a uccidere Jake prima che Castel del Monte diventi Cabot Cove? 😛

Valutazione finale.
Primo lungometraggio per Corbijn e a parte qualche scelta che richiama un cinema di tipo europeo, lo fa anche troppo!!! Sembra che abbiano preso la prima sceneggiatura che parlasse dell’Abruzzo e abbiano fatto un film senza nessuna idea di fondo. Una sequenza di meri accadimenti, lenti e noiosi a cui le musiche in sottofondo cercano di dare un po’ di emozione 😦

Mi spiace per Violante Placido, che in questo film ha dato tutta se stessa… Non pensate male… 😀

Father Benedetto: Of course… You’re American. You think you can escape history. You live for the present.
Jack: I try to, Father.

Father Benedetto: All the sheep in my flock are dear to me. But some are dear the most. Especially those that have lost their way.

L’uomo che fissa le capre
locandina

Locandina

 

scena

Scena

Titolo originale: The Men Who Stare at Goats
Paese: USA
Anno: 2009
Durata: 90 min
Genere: commedia
Regia: Grant Heslov
Soggetto: Jon Ronson
Sceneggiatura: Peter Straughan
Produttore: George Clooney, Grant Heslov, Paul Lister
Casa di produzione: BBC Films, Smoke House
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Interpreti e personaggi

 

  • George Clooney: Lyn Cassady
  • Ewan McGregor: Bob Wilton
  • Jeff Bridges: Bill Django
  • Kevin Spacey: Larry Hooper
  • Robert Patrick: Todd Nixon
  • Stephen Lang: Generale Hopgood
  • Stephen Root: Gus Lacey
  • Terry Serpico: Phil
  • Glenn Morshower: Maggiore Jim Holtz
  • Rebecca Mader: Helen

Fotografia: Robert Elswit
Montaggio: Tatiana S. Riegel
Scenografia: Sharon Seymour

Trama travisata.

 

Durante la guerra del Vietnam, un comandante dell’esercito venne folgorato da un’epifania: non fate la guerra, ma se dovete farla, mascheratela almeno da amore 😛

 

Convince il comando a creare una sezione militare di uomini in grado di sperimentare la nuova via.

Il più promettente è Lyn Cassidy. Da buon guerriero jedi la forza è potente in quest’uomo 😛

Anni dopo un giornalista, curioso e alla frutta, viene a conoscenza della folle storia del gruppo Nuova Terra. Incontra Lyn e insieme seguiranno la pista che il destino ha tracciato per loro 😀

Larry Hooper: Lieutenant Colonel Django used funds from the project’s black budget to procure prostitutes…
Bill Django: That’s a lie!
Larry Hooper: …and to get drugs for himself and his men.
Bill Django: That… well, the hooker thing is definitely a lie.

Valutazione finale.
Non una grande regia o effetti speciali da ammirare. Questo film verrà forse ricordato per una sceneggiatura esilarante, con alcuni spunti interessanti e toccanti, e delle buone interpretazioni di Jeff Bridges, Kevin Spacey e George Clooney 😀
Oggi mi sono preso un giorno per la donazione del sangue. Essendo un po’ spossato e data l’uggiosa giornata che scorgo dalla mia finestra, mi sono visto due film. Il primo è del 2006 ed è ambientato nella Germania dell’immediato dopoguerra. L’altro è del 1968 ed è il film di fantascienza per antonomasia.

Mi sono accorto della loro doppia antiteticità mentre ho finito la loro visione. 😛

Intrigo a Berlino (il titolo originale è The good German) è un film storico fatto col linguaggio del cinema del tempo. Ovviamente è più curato, la fotografia è perfetta, ma Soderberg ha diretto il film in modo ineccepibile.

I primi piani sono significativi, come quelli del passato, e giocano molto con il chiaroscuro per aumentare il mistero e lasciare allo spettatore di avere una opinione sui personaggi e una previsione sui possibili finali. Il cast è variegato (Clooney, Blanchett, Maguire,…) e la trama ti lascia col dubbio fino ai titoli di coda.

Trama travisata.

Jake (George Clooney) è un giornalista americano che torna a Berlino una volta completata l’occupazione. Lì si ritrova immerso nei misteri politici che russi e americani non fanno che alimentare con paure, intimidazioni e omicidi. Perché il suo autista Tully (Tobey Maguire) è morto? Cosa è successo a Lena Brandt durante la guerra per cambiarla così radicalmente? Il marito di Lena è vivo? Perché è così importante e per chi?

Ma soprattutto: chi decide cosa è bene, cosa è male e come pagare i propri peccati e debiti col passato?

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Trama travisata.

David, Frank, Hal e tre scienziati criogeneticamente addormentati sono in missione per raggiungere Giove.

Hal è permaloso e non sa ammettere che anche lui può sbagliare.

David e Frank ledono i sentimenti di Hal, gli sparlano alle spalle e dato che Hal è il computer che governa la nave spaziale metterà l’equipaggio in pericolo.

😛

Questo è l’episodio principale di 2001: Odissea nello spazio.

Immagini poetiche e musiche di atmosfera, luci accecanti e minuti di inquietante buio sono i segni distintivi dei film di Stanley Kubrick.

Come ha retto due ore e mezza di film il publico dell’epoca? 😛

Io Kubrick proprio non lo capisco… soprattutto il finale. Inquietante! 😀

Sono uscito dalla sala pensando: Che schifo di film. Qual è la trama? Dove sta la motivazione a fare un film così?

Poi leggendo il commento del mio amico Moreno su Facebook che diceva

Non guardatelo assolutamente il peggior fil che io abbia mai visto.

ho deciso che la pensavo diversamente da lui. Bastian contrario, come al solito. 😀

Trama travisata, come piace a voi. Attenzione! Contiene tutto il film!

E’ un po’ complicato… vediamo da cosa iniziare…

Osborne Cox (John Malkovick) è un mediocre analista CIA che, dimessosi perché troppo orgoglioso (e certamente più alcolizzato di un mormone 😛 ), comincia a scrivere le proprie memorie. Sua moglie Katie (Tilda Swinton) è un’algida pediatra e lo tradisce con un Harry Pfaffer (George Clooney), guardia giurata (non ne sono sicuro, vorrei una conferma), amico della coppia, ammalato di sesso, con un interesse per i pavimenti e spesso ansioso.

Katie Cox decide di lasciare il marito e l’avvocato divorzista le consiglia di sottrarre tutti i soldi dai fondi comuni, cambiare le serrature di casa e, FONDAMENTALE PER IL FILM, fare una copia di tutto il materiale digitale del computer del marito (vengono comprese anche le memorie in scrittura), per una verifica su eventuali fondi taciuti dal marito.

Quanto amore… 😀

La segretaria dell’avvocato perde una copia dei dati nella palestra dove si allena. Tutto il materiale arriva nelle mani degli istruttori Chad (Brad Pitt), Ted e Linda che, non capendone il valore, lo ritengono importantissimo e pensano che sia loro dovuta una rilevante ricompensa (quasi un ricatto). Chad lo fa per il gusto di giocare alle spie, a Linda invece servono i soldi per degli interventi estetici.

Alla fine, l’avidità, la superficialità e l’egoismo di Linda mette Chad e Ted nei guai seri (la seconda miglior morte di Pitt 😀 La prima è in Vi presento Joe Black 😀 ), ma la salveranno dalla stessa fine. Anzi otterrà ciò per cui ha sacrificato due amici: i ritocchini estetici verranno sponsorizzati dalla CIA.

Osborne Cox entra in coma e Harry Pfarrer scappa in Venezuela.

Le signore Pfarrer (moglie di Harry, scrittrice di libri inutili e diseducativi per bambini e fedifraga a sua volta) e la signora Cox si continueranno a odiare a morte, vedendo nell’altra i difetti che non riconoscono per sé, ma almeno libere dai rispettivi mariti 😀

Fine.

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Il titolo originale completo è Burn after reading – Intelligence is relative e forse se lo intitolavano solo Intelligence is relative era molto meglio. 😛

In Italia l’hanno sottotitolato A prova di spia, generando ancora più confusione nello spettatore.

Detto questo e scritta la trama, QUESTO! FILM! NON! E’! DI! SPIONAGGIO!

Non è il solito film in cui l’obiettivo è raccontarti una storia (che di per sé è idiota quanto il libro per bambini Oliver in parlamento della signora Pfaffer), ma uno per crearti delle angosce con domande esistenziale che sorgono nel momento in cui noi ci confrontiamo con i personaggi: chi sono? come mi comporto? chi credo di essere?

Per farsi queste domande non c’è bisogno di un Q. I. elevato, ma solo di un momento di sincera autoanalisi.

Non c’è un solo personaggio che sia normale nel film. In questo ricorda la commedia dell’arte. Allora perché non può avere gli stessi obiettivi? Ridicolizzare arti e mestieri, come anche ossessioni, vizi e pregiudizi.

CIA Officer: We’ll … interface with the FBI on this dead body.
CIA Superior: No, no. God no. Burn the body. Get rid of it.
CIA Officer: OK.

Linda Litzke: I’m really looking for a guy with a sense of humor.
Chad Feldheimer: That guy, wait, that guy wasn’t bad.
Linda Litzke: Him?
Chad Feldheimer: No before.
Linda Litzke: Him?
Chad Feldheimer: Umm, he might not be a loser…
Linda Litzke: How can you tell?
Chad Feldheimer: That’s a Brioni suit.
Linda Litzke: Yeah?
Chad Feldheimer: Shit yeah!
Linda Litzke: Does he look like he would have a sense of humor?
Chad Feldheimer: Looks like his optometrist has a sense of humor.

CIA Superior: What did we learn?
CIA Officer: Uh…
CIA Superior: Not to do it again.
[pause]
CIA Superior: I don’t know what the fuck it is we *did*, but…

Rifletteteci! In fondo, è un bel film dei fratelli Coen (non da cinema, forse) che vale la pena di vedere più con attenzione di altri 😀

O è così o io ho dormito tutto il tempo e mi sono sognato un’ottima sceneggiatura 😀

Dopo Confessioni di una mente pericolosa e Good night, good luck, George Clooney ritorna come attore-regista in questo film: In amore niente regole.

Mi domando sempre più spesso se i titoli italiani siano semplicemente sbagliati o cerchino di ingannare il pubblico. Il titolo originale è Leatherheads, letteralmente teste-di-cuoio, che si riferisce ai caschetti in pelle portati dai giocatori in locandina.

Ma visto che il pubblico italiano del football degli anni ’20 negli States non sa cosa farsene e ancora più probabilmente non si sarebbero filato il film, i produttori hanno cambiato titolo e locandina.

Di amore ce n’é poco, di regole anche troppe 😀

Ma almeno non è noioso come Ogni maledetta domenica 😀 Penso sia l’unico film con cui ho dormito in sala. 😀

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Ed ora la trama travisata che vi piace tanto.

Tre personaggi si scontrano nel film:

  • Jimmy ‘Dodge’ Connelly (George Clooney)
  • Lixie Littleton (Renée Zellweger)
  • Carter Rutherford (John Krasinski)

Ognuno di loro è nel ruolo sbagliato.

  • Dodge è un attempato giocatore di football professionistico, ma sarebbe più indicato se lasciasse lo spazio ai giovani e si dedicasse al giornalismo sportivo.
  • Lixie è una giornalista trentenne zitella del Tribune che tenta di scalare la catena di comando del suo giornale. Invece di inseguire un possibile scandalo, dovrebbe pensare a comprarsi degli occhiali spessi per la miopia. Metà del film lo passa a strizzare gli occhi. 😀
  • Carter è un fortunato eroe di guerra con un piccolo segreto che tutti nel film conoscono e viene tirato di forza nel football professionistico anche se lui avesse voluto diventare un avvocato mediocre piuttosto di un diavolo di giocatore.

La trama generale è che al mondo ci impongono delle regole: o giochi accettandole o non giochi. Ma che gusto c’é a giocare se non si infrange qualche regola? 😛

Valutazione finale: un film che mischia filmico con profilmico. Racconta una storia ambientata nel primo dopoguerra usando un linguaggio cinematografico, regia e montaggio, dell’epoca.

Esempi sono le scazzottate: si sa la motivazione che la fa iniziare, stacca, episodi a graffa della lotta, stacca, si trova un motivo per smettere, stacca, tutti stanno bevendo e cantando ubriachi.

Dialoghi serrati e ostinatamente brillanti, tipici degli anni ’20, sono intervallati da sketch comici rapidissimi e assurdi.

Perfetta equazione! Parla come mangi = Gira il film come cosa vedi 😀